Pay-back e distributori, il commercialista: non si paga perché è già stato fatto

25/07/2016


Il calcolo del pay-back per il triennio 2013-2015 non ha previsto alcun esborso a carico dei distributori per due motivi, in primis perché questi attori della filiera in realtà hanno già pagato, secondariamente perché la spesa territoriale negli anni è diminuita. A parlarne con F-online è Marcello Tarabusi, commercialista dello studio Guandalini di Bologna.

«Esiste già un pay-back dell'1.83% sulla convenzionata che viene applicato alla filiera distributiva - afferma Tarabusi - Oltre a quello, l'Aifa nel calcolo del pay-back 2013-2014-2015 non ha previsto una quota aggiuntiva da richiedere a distributori e farmacisti perché la filiera ha visto una riduzione e non un incremento della spesa territoriale negli studi di osservazione». La spesa farmaceutica non ospedaliera, infatti, è diminuita in maniera progressiva di anno in anno: «L'Aifa, una volta esaminati i dati di spesa 2013-2015, ha rilevato nel proprio provvedimento che la spesa a carico del Ssn, al netto del pay-back dell'1,83% sulla convenzionata, nel 2013 ha evidenziato una variazione negativa rispetto al valore del 2012 (i.e. 8.862 milioni di euro nel 2013, rispetto a 8.985,5 milioni di euro nel 2012). Analogamente, è stata rilevata una variazione negativa del valore nel 2015 rispetto a quello del 2014 (i.e. 8.477 milioni di euro nel 2015, di contro a 8.598milioni di euro nel 2014). Pertanto, nulla è stato ritenuto dovuto a titolo di ripiano degli sfondamenti del tetto dell'11,35% della spesa farmaceutica territoriale 2013 e 2015 in capo alle aziende della filiera distributiva».

Le «misure di governo della spesa farmaceutica e di efficientamento dell'azione dell'Agenzia italiana del farmaco» sono contenute nell'art. Art. 21 del decreto legge 24 giugno 2016 n. 113. Al comma 10 si trova la disposizione rilevante per i distributori, secondo la quale «l'AIFA avrebbe dovuto elaborare il calcolo della quota del superamento del tetto della spesa farmaceutica territoriale a carico della filiera distributiva (grossisti e farmacie) per i soli medicinali di fascia A erogati in regime di assistenza convenzionale, incrementando lo sconto dello 0,64% a beneficio del SSN per assicurare il recupero del 90 per cento della variazione, con riferimento agli anni 2013 e 2014 e nella misura dell'80 per cento con riferimento all'anno 2015», spiega Tarabusi. A stabilire le regole applicative del nuovo payback è stato un decreto interministeriale del 7 luglio scorso, e dell'8 luglio l'Aifa ha reso disponibili sul proprio sito tutte le informazioni rilevanti per il calcolo delle quote di payback secondo le nuove disposizioni ed ha stabilito le quote provvisoriamente a carico delle aziende. «Farmacie e grossisti questa volta hanno tirato un sospiro di sollievo» - afferma Tarabusi - Un risultato positivo che comunque certifica che, come si suole dire, la filiera distributiva «ha già dato" il proprio contributo al contenimento della spesa».