Indisponibilità, un focus sulle attività ispettive. L'esperienza dell'Ats Brianza
14/01/2019
Un fondamentale strumento per contrastare le anomalie del sistema della distribuzione che possono rischiare di creare distorsioni nel flusso del farmaco al cittadino è costituito dalla circolazione delle informazioni e dalle segnalazioni di qualsiasi anomalia da parte delle farmacie. È questo uno dei messaggi che partono da Veronica Marangon e Andrea Angelo Nisic, dell'Ats Brianza - U.O.S. Farmacovigilanza e Monitoraggio Prescrizioni, dipartimento delle cure primarie - che F-Online ha contattato per fare un punto sulle attività di controllo sulla filiera, sull'impegno portato avanti sul territorio di competenza per contrastare le anomalie del sistema della distribuzione, e sulle esperienze riferite al Tavolo Tecnico sulle indisponibilità, avviato da Aifa.
Una delle anomalie che si possono generare e che sono state rimarcate dal Tavolo tecnico riguarda anche il fenomeno dei farmacisti-grossisti. Quale è la situazione che riscontrate?
Nella nostra attività, quello che verifichiamo che venga rispettato è in primo luogo il flusso di tracciabilità del farmaco. La corretta modalità di distribuzione vede il farmaco passare dal grossista alla farmacia e da lì al paziente. Un flusso che inverta questa direzione, facendo per esempio transitare il farmaco dalla farmacia al grossista o ad altre farmacie, non rientra nella modalità appropriata di tracciabilità. Una volta che arriva in farmacia, il prodotto deve essere venduto al dettaglio e andare al paziente.
Di che strumenti avreste bisogno nella vostra attività?
Sicuramente, potrebbero esserci utili strumenti informatici che permettano di condividere a livello nazionale, pur in maniera mirata e oculata, i flussi di tracciabilità e ne consentano un'analisi complessiva a livello centrale. Questo permetterebbe di verificare eventuali distorsioni nella distribuzione, raccogliere informazioni che possano essere utilizzate nell'attività di vigilanza e portare una maggiore uniformità sul territorio.
Che messaggio vorreste dare alle farmacie per rendere più efficiente il servizio di distribuzione del farmaco al cittadino?
Di fronte a un farmaco che non si trova, il primo step è senz'altro quello di verificare sul sito dell'Aifa se si tratta di carenza vera e propria. In caso contrario, sarebbe importante segnalare sempre i casi di indisponibilità, nelle modalità indicate dagli enti competenti - che possono essere Regioni e Asl -, facendo arrivare l'informazione anche alle associazioni di categoria della filiera. Questo potrebbe permettere di tenere maggiormente sotto controllo il flusso dei farmaci, di scattare una fotografia di eventuali anomalie, individuando dove avvengano le indisponibilità, che non sono uniformi sul territorio, e quali farmaci interessino. Sulla base di queste informazioni, sarebbe più facile programmare un intervento a livello istituzionale e agire per contrastare le anomalie.
D'altra parte, quello a cui tendiamo, nella nostra esperienza sul territorio, non è certo limitare l'attività della distribuzione del farmaco, ma ricondurla in una modalità che garantisca sempre il corretto flusso del farmaco, che, lo ripetiamo, va dal grossista, alla farmacia, al paziente finale.
In generale, nella nostra attività abbiamo rilevato che c'è una necessità di informazioni sulle procedure e sulle regole alla base del sistema. Talvolta ci imbattiamo in situazioni che già in partenza non sono state avviate correttamente. In questo senso da parte nostra ci mettiamo a totale disposizione per qualsiasi informazione sia necessaria e ribadiamo la necessità di una maggiore chiarezza, anche normativa.
L'esperienza del Tavolo Tecnico sulle indisponibilità, a cui avete partecipato, che cosa vi sta portando?
La condivisione delle esperienze tra le varie Regioni, che presentano situazioni differenti, e tra i diversi attori della filiera è molto impostante, sia in termini di confronto di quanto si sta facendo, sia per verificare l'andamento delle eventuali anomalie. Inoltre, proprio il lavorare insieme consente di individuare e mantenere una linea comune, che sia condivisa con le associazioni e gli attori coinvolti e sia di livello nazionale. La variabilità regionale è, anche in questo ambito, elevata e il senso del Tavolo è anche quello di poter di riportare una situazione distributiva corretta su tutto il territorio.