Studi medici senza vaccini in varie zone d'Italia. Mirone: valorizzare distribuzione in farmacia

18/11/2018


Continuano le segnalazioni di medici di famiglia di diverse zone di Italia che non hanno ricevuto i vaccini anti-influenzali. Già settimana scorsa, la Fimmg, il principale sindacato della medicina generale, aveva denunciato ritardi di oltre dieci giorni nella consegna e, a oggi, in più parti, la situazione non sembra essersi risolta. Così, mentre, da un lato, si fa campagna di sensibilizzazione per le vaccinazioni, dall'altro i pazienti vengono rimandati a casa. «Un peccato e un'occasione persa» commenta Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. «Garantire una maggiore accessibilità del vaccino al cittadino è il primo strumento per raggiungere l'obiettivo di un aumento della copertura vaccinale nella popolazione. Portare il vaccino sul territorio, negli studi dei medici, è certamente un primo passo, ma non possiamo che ribadire, anche in questa situazione, la nostra disponibilità a un coinvolgimento nel meccanismo di distribuzione. La filiera distributiva del farmaco - che sia attraverso il canale convenzionale o la Dpc - può essere un utile sistema a garanzia dell'effettiva consegna del prodotto».

Ma c'è anche tutto il tema del controllo: «Solo la filiera tradizionale permette un reale monitoraggio di farmaci e vaccini, dal produttore fino all'utente finale, e del processo. Con effetti in termini di tutela e sicurezza, efficacia, ma anche di riduzione degli sprechi». Senza contare poi «tutto il supporto che il farmacista può dare in termini di sensibilizzazione ed educazione alla salute del cittadino». Al momento, il coinvolgimento della filiera nella distribuzione dei vaccini, «è un tema ancora da sviluppare. Ci sono alcune realtà, come per esempio il Veneto, che stanno iniziando a muovere primi passi ma si tratta ancora di sperimentazioni a macchia di leopardo. Ma, per quanto ci riguarda, data l'importanza del tema, cercheremo di seguirle e essere vicini alle Rappresentanze, perché funzionino al meglio».