Furti di farmaci in aumento nelle farmacie. Ecco un punto sulla distribuzione intermedia

10/09/2018


Furti di farmaci e rapine sono un fenomeno su cui è alta l'attenzione di tutti. Di recente, da parte di Federfarma è stato diffuso alle farmacie un questionario online, messo a disposizione dall'Osservatorio intersettoriale sulla criminalità predatoria - del quale il sindacato dei titolari fa parte, insieme ad altre associazioni di categoria -, per rilevare la situazione nel settore e fare un punto sulle misure di sicurezza, come per esempio "il budget destinato al contrasto, le soluzioni di difesa adottate, le attività di prevenzione, la collaborazione con le Forze dell'ordine, i rapporti con i fornitori e le risposte alle nuove minacce emergenti (cyber physical security)". Un'iniziativa che nasce anche da un aumento di furti perpetrati a danno delle farmacie. In questo quadro, quale è la situazione della distribuzione intermedia e, in particolare, di quella di proprietà delle farmacie? Ne abbiamo parlato con Chiara Scudeletti, Responsabile Normativa e Legislazione di Unico Spa - associata di Federfarma Servizi, esperta sul tema. «Recentemente» fa il punto «sono state intraprese azioni di sensibilizzazione e di supporto rivolte agli operatori sanitari coinvolti, che si sono concretizzate, a titolo esemplificativo, nella pubblicazione del questionario online sulla prevenzione diffuso da Federfarma» e disponibile fino al 28 settembre «e nella emissione di nuove Linee Guida sulla sicurezza per le aziende ospedaliere» da parte della Sifo. «I furti di medicinali» continua la dott.ssa Scudeletti «rappresentano una realtà in incremento che interessa prevalentemente, con impatti differenti ma a loro modo significativi, sia le farmacie aperte al pubblico sia le strutture ospedaliere e i servizi farmaceutici delle aziende sanitarie territoriali. Studi ed analisi di settore hanno reso evidente come, seppur le aziende sanitarie e ospedaliere siano orientate a un miglioramento dei processi di gestione, permangano situazioni di criticità infrastrutturali e strutturali nell'organizzazione logistica. Considerando nel suo complesso la filiera del farmaco, si rileva come, al contrario, il segmento rappresentato dal grossista sia caratterizzato da livelli di penetrabilità da parte del fenomeno "furti" meno rilevanti.

Ritengo che le ragioni di questa maggiore robustezza possano essere riconducibili almeno a tre ordini di fattori:
1. Normativi: è storicamente documentato come l'attività del distributore intermedio sia regolata da norme tra le più stringenti a livello europeo e come le verifiche ispettive da parte degli enti preposti, sempre più frequenti sul territorio, assicurino il controllo non solo della corretta conservazione e manipolazione del farmaco, ma anche dell'adozione di sistemi di sicurezza atti a proteggerlo.
2. Strutturali: le strutture di stoccaggio e di distribuzione dei grossisti si sono, negli anni, sempre più attrezzate con sofisticati sistemi di vigilanza e di monitoraggio, avvalendosi degli sviluppi tecnologici disponibili, investendo in sistemi di controllo degli accessi ed in soluzioni per la sicurezza attiva e passiva dei propri depositi.
3. Organizzativi: l'organizzazione interna, strutturata con precisi ruoli e responsabilità, dotata di profili professionali adeguati e regolata da rigorose procedure operative, che la normativa impone, è stata sviluppata e mantenuta aderente alle crescenti necessità di protezione di un bene così prezioso, non solo in termini economici, quale è il farmaco».
Va detto, continua la dott.ssa Scudeletti, che «modalità distributive di farmaci ospedalieri che hanno visto, negli anni, un coinvolgimento operativo crescente del distributore intermedio e della farmacia come punto di dispensazione al paziente possono rappresentare una tipologia di gestione interessante, volta a ridurre il rischio di furti, in quanto garantiscono una distribuzione capillare ed, al contempo, consentono lo stoccaggio dei medicinali in strutture particolarmente protette». E, «in conclusione, in termini prospettici, la finalità di ottenere una filiera del farmaco sempre più tracciata e, pertanto, più protetta è sicuramente rappresentata dal progetto europeo definito dalla Falsified Medicine Directive, che renderà ancora più robusto il sistema di controllo italiano che già, con il cosiddetto "bollino", si configura tra più normati nel contesto europeo».