Indisponibilità e carenze, Aifa: faremo controlli anche su produzione

27/06/2016


Per quanto riguarda il problema dell'indisponibilità e delle carenze di alcuni farmaci sul territorio nazionale, il tavolo di lavoro tra amministrazioni e privati, attivato già da mesi, permetterà controlli anche a livello produttivo. A pochi giorni dal botta e risposta mediatico tra industria e distribuzione intermedia sul tema della reperibilità dei farmaci, il Direttore dell'Ufficio Qualità dei prodotti e Contraffazione dell'Aifa Domenico Di Giorgio, parlando con F-online, ha puntualizzato che "il fatto che il problema si presenti solo su alcuni farmaci fa pensare che, tra le radici di questo disagio, ci sia anche una produzione non sempre all'altezza del mercato. Così come stiamo lavorando per vedere che non ci siano indisponibilità legate a esportazioni viziate da anomalie, nel prosieguo dei lavori verificheremo l'esistenza di distorsioni anche rispetto alla produzione".

La scorsa settimana il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi durante la trasmissione Ballarò aveva affermato: "La distribuzione intermedia preferisce vendere all'estero che in Italia perchè ci guadagna di più", in risposta il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone aveva difeso la categoria circoscrivendo il fenomeno ad attori esterni alla propria associazione e sottolineando che "vanno considerate alcune anomalie nel rilascio ai farmacisti dell'autorizzazione a fare i grossisti prevista dal decreto 219".

Sul tema del rilascio e ritiro delle licenze ai Distributori che agiscono esportando farmaci in maniera impropria, Aifa concorda sulla necessità di chiarezza, soprattutto da un punto di vista amministrativo. "Il primo passo in questa direzione dovrebbe essere la condivisione tra tutti gli attori della filiera di un documento dove vengano specificati alcuni dettagli dei regolamenti - commenta Di Giorgio - attualmente c'è una stratificazione di norme molto intricata al riguardo".

A partire dalla stesura di questo documento l'obiettivo a lungo termine è quello di dare omogeneità a livello nazionale all'applicazione dei regolamenti e delle sanzioni per le eventuali infrazioni: "A seguito dei lavori fatti sui furti abbiamo visto operatori che avevano acquistato farmaci da grossisti non autorizzati, essere sottoposti a tipologie di sanzioni diverse nelle varie realtà regionali. Il fatto che per una stessa infrazione vengano applicate sospensioni della licenza, revoche o contestazioni che non portano a una sanzione, è un segnale che è necessario un intervento di armonizzazione - afferma Di Giorgio - Su quali potranno essere i meccanismi automatici di sanzione si continuerà a lavorare perché non essendoci sufficiente giurisprudenza al riguardo e avendo atteggiamenti diversi su situazioni simili agli atti, bisogna promuovere un confronto tra tutte le amministrazioni. Abbiamo già cominciato con Lombardia e Lazio, ora Umbria e Veneto stanno partecipando alla discussione: più si parla di queste cose, più approfondiamo, più sarà probabile l'arrivo a interpretazioni condivise da tutta la filiera, che è quello che auspichiamo".

Inoltre, a rimetterci in seguito a fenomeni distorsivi del parallel export sarebbero anche gli stessi operatori della distribuzione intermedia che svolgono l'attività nel pieno rispetto delle leggi: "Se chi esporta parallelamente seguendo le regole ha una concorrenza che non rispetta i medesimi obblighi e costi si creano delle distorsioni anche sulla concorrenza - afferma Di Giorgio - Vorremmo una situazione armonizzata in tutta Italia".