Determina Aifa sull'equivalenza. Gianfrate: ricadute negative sui distributori
13/06/2016

La Determina Aifa 458 dello scorso 31 marzo riporta i "criteri da applicare per la valutazione da parte di Aifa delle richieste di equivalenza terapeutica fra due o più farmaci, individuati ed approvati dalla Commissione Tecnico Scientifica dell'Aifa nel corso della seduta del 12 febbraio" e stabilisce dunque l'equivalenza terapeutica fra medicinali contenenti differenti principi attivi . Applicare tali criteri alle gare per la distribuzione diretta e per conto dei medicinali significa mettere a gara molecole diverse.
La Determina attualmente è sospesa per 90 giorni, ma se alla scadenza di questo periodo non dovessero esserci modifiche, gli effetti negativi sui Distributori sarebbero principalmente tre: "Il primo, indiretto e minore, è l'effetto deflativo su tutti i farmaci della categoria, ovvero la tendenza ad abbassarne il costo reale anche nelle transazioni "tradizionali" - spiega Gianfrate - il secondo, indiretto e mediamente incidente, è quantitativo, ovvero nella maggiore competitività dei farmaci che vincono la gara a basso prezzo che tenderanno ad essere preferiti a quelli distribuiti tradizionalmente; il terzo, diretto e più incidente, riguarda la DPC in cui la distribuzione è remunerata non a fee per ricetta ma in proporzione al prezzo del farmaco: più è basso, minori sono gli introiti". In particolare, "poiché la gara è vinta da chi fa il prezzo più basso, questo significa che si sposteranno le quote di mercato verso i farmaci che costano di meno, si venderanno di più quelli che costano di meno a discapito di quelli che costano di più - spiega Gianfrate - Prendendo ad esempio gli inibitori della pompa protonica, il pantoprazolo non vincerà mai una gara perché costa due volte e mezzo il lansoprazolo. Tuttavia, se gli è stato dato da Aifa un valore diverso in sede di rimborsabilità vuol dire che gli è stato riconosciuto un valore terapeutico diverso, allora come fa Aifa a riconoscere che un farmaco ha valore terapeutico diverso e poi a fare una delibera in cui dice che i valori terapeutici sono i medesimi?".
Tempo fa fecero la stessa cosa alcune regioni come Liguria e Piemonte, ma una serie di ricorsi al Tar da parte delle aziende, tutti vinti, bloccarono queste iniziative regionali. L'accorpamento dei farmaci per equivalenza terapeutica nelle gare sarebbe un'anomalia tutta italiana, in altri Paesi un accorpamento simile è stato fatto solo per ciò che riguarda la rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale: "In Germania ci sono i cosiddetti "jumbo groups" in cui c'è il prezzo di riferimento come avviene per i farmaci generici qui da noi - spiega Gianfrate - Il rimborso è parametrato sul farmaco della stessa categoria terapeutica che costa di meno, però questo in termini di rimborso non di reale utilizzo, con una differenza, che poi in Germania il prezzo finale non è quello di rimborso ma è quello di rimborso più quello che l'azienda decide di aggiungere, quindi c'è una compartecipazione del paziente alla spesa decisa dall'industria, c'è un elemento di competitività tra le varie molecole legato al prezzo".