Tavolo Mise, Pani: fondamentale equità e omogeneità nell'accesso al farmaco

27/02/2017


Tutela della salute, equità e omogeneità nell'accesso al servizio farmaceutico, appropriatezza nell'uso dei farmaci, equilibrio e sostenibilità del sistema, così da renderlo volano per l'innovazione. Sono quattro concetti chiave che devono essere una bussola quando si parla di assistenza.
Da quasi un mese i farmacisti ospedalieri, del territorio, di comunità e i distributori del farmaco sono seduti, insieme a Cittadinanzattiva e alle istituzioni, con il supporto della scuola superiore S.Anna e di QuintilesIms, a un tavolo che si pone l'obiettivo di approfondire e mettere ordine nei modelli di distribuzione dei farmaci, tra diretta, Dpc e convenzionata territoriale, e soprattutto di mettere a punto a livello nazionale una metodologia condivisa in grado di analizzare e valutare i sistemi in base a tutti gli elementi, dai costi, alla qualità, alla equità del servizio reso al paziente.

Si tratta di uno studio indipendente - della cui idea sono stato promotore nell'autunno dell'anno scorso - che evidenzi in maniera comparativa i costi delle tre modalità distributive e che veda il contributo di tutti i partecipanti, partendo anche da ricerche e rilevazioni già effettuate. Sarà la Scuola Superiore Sant'Anna a fare la prima analisi e a valutare i primi risultati.
Importante sarà anche tener conto della logistica: ecco perché partecipano al tavolo anche i Distributori del Farmaco.
Il tavolo si occuperà anche di elaborare una proposta di rivisitazione del PHT partendo dal lavoro già avviato nel 2015 da Sifo e Federfarma.
Fino ad ora a emergere dal Tavolo è lo sforzo da parte di tutti di porsi su un piano paritario e di condividere punti di vista, competenze, esperienze, ma anche un vivere quotidiano al fianco degli assistiti, arricchito dalla percezione di qualità delle cura e del servizio che solo chi vive le problematiche di una patologia può avere.
Perché il nodo è soprattutto quello di mettere al centro il paziente, con le sue esigenze, le sue fragilità, le sue difficoltà, ma anche con il suo contesto sociale e territoriale. Se è indubbio che la cosa migliore eÌ che i due canali, la distribuzione diretta e quella per conto, continuino a proseguire in parallelo e a coesistere, avendo entrambi dei vantaggi e una loro ragione d'essere, il centro della discussione, secondo SIFO eÌ la sostenibilità, l'equilibrio, l'omogeneità, l'accessibilità, l'appropriatezza e il monitoraggio della terapia. Tutti i farmacisti operano a tutela della salute dei cittadini e dei pazienti e garantiscono l'assistenza farmaceutica in ambito ospedaliero e territoriale.
Culmine ideale del percorso avviato da inizio febbraio è anche quello di mettere a disposizione di Aifa e dei decisori politici soprattutto di livello regionale, elementi oggettivi e strumenti validati per scegliere il modello più adatto e per declinare in ogni territorio un sistema organizzativo e gestionale che maggiormente rappresenti, per il paziente, una risposta a un bisogno di salute e di qualità di vita e che costituisca per il sistema sanitario il migliore punto di equilibrio tra tutte le istanze, anche quella di una ricerca di sostenibilità messa in crisi dal periodo economico e da un'innovazione sempre più costosa.
Per questo, in sostanza, il gruppo di lavoro produrrà un documento condiviso da sottoporre ad Aifa e alle Regioni in cui, come anticipato, definire un metodo per gestire le scelte in questo ambito cercando di ottenere il miglior servizio al paziente compatibilmente con la sostenibilità dei costi.
Questo anche nella direzione di non perdere di vista quella equità e universalità che fa del nostro sistema sanitario uno tra i migliori.

Marcello Pani
Presidente Sifo