Costo del denaro, aumentano le preoccupazioni nel comparto. Mirone: agiremo per dare stabilità

22/03/2023


La finalità è riportare l'inflazione all'obiettivo di medio termine del 2%, ma con l'aumento dei tassi stabiliti dalla Banca centrale europea - a cui ne potrebbero seguire altri anche dopo la riunione di marzo - salgono anche i costi delle imprese per finanziarsi. «Una situazione che sta destando preoccupazione tra le nostre Aziende e nella filiera», ha detto Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, «e su cui sarebbe auspicabile avviare un confronto a livello di comparto».

«Non preoccupano solo gli aumenti che ci sono stati finora», spiega Mirone, «ma quelli che seguiranno nei mesi a venire. Tutto il nostro comparto, come altri, ricorre costantemente al credito finanziario e il continuo incremento del costo del denaro sta mettendo ancora di più in sofferenza le nostre Aziende, così come gli altri attori della filiera, dall'industria alle farmacie. Quello che stiamo portando avanti, in questo momento, è uno sforzo per stabilizzare lo scenario, attraverso la ridiscussione delle situazioni o la stipula di Convenzioni con Istituti di credito del settore, per fornire strumenti che possano far superare le difficoltà, anche a sostegno delle farmacie, con la necessità di portare i flussi a condizioni sostenibili per tutti». L'auspicio poi è che «si possa affrontare lo scenario in maniera condivisa in un Tavolo con il decisore politico». Ma fondamentale in questo momento è «soprattutto la collaborazione tra tutti gli attori della filiera».

Da Mirone arriva poi una riflessione: «Anche sotto il punto di vista dei flussi finanziari, la distribuzione intermedia è un elemento di stabilità all'interno del comparto, in tutte le direttrici, e ci sono situazioni che sfuggono alle normali dinamiche e che vorremmo affrontare, in maniera condivisa, proprio a garanzia di un sistema che va tutelato in primo luogo per il cittadino». In particolare, «l'attenzione è in questo frangente diretta anche al fenomeno delle vendite dirette. Stiamo cercando di raccogliere il più possibile dati e documentazioni, attraverso gli strumenti di cui ci siamo dotati, dalle Commissioni interne a Federfarma Servizi, all'Osservatorio istituito con il Sunifar, sino al Protocollo recente con Federfarma nazionale, per cogliere ogni eventuale criticità e verificare la sussistenza di determinate situazioni. La percezione che abbiamo per ora è che siano pratiche messe in atto da poche aziende e questo fa ben sperare che ci sia la possibilità di trovare soluzioni in modo che sia sempre e ovunque garantita la capillarità e l'accessibilità del servizio, anche in caso di carenze. D'altra parte, ancora più in un momento di crisi come l'attuale, è necessario ribadire l'essenzialità di una sanità che sia universale e il più possibile omogenea».