Dimagranti galenici, oggi tavolo tecnico. Leopardi (Utifar): possibile ricorso

17/01/2017


Si riunirà oggi il tavolo tecnico istituito la scorsa settimana e formato da Aifa, ministero della Salute, Iss, Fofi, Federfarma, Assofarm, Sifap, Utifar e Fnomceo con lo scopo di trovare soluzioni appropriate sulla questione delle preparazioni magistrali dimagranti. Lo scorso 22 dicembre, lo si ricorda, entrava in vigore, simultaneamente alla sua stessa pubblicazione in GU, il decreto del ministero della Salute che vietava a medici e farmacisti di prescrivere ed eseguire preparazioni magistrali a fini anoressizzanti, contenenti sertralina e «un elenco esagerato di sostanze da sempre utilizzate per le preparazioni - afferma il presidente Utifar Eugenio Leopardi parlando con F-online - Tra 60 gg scadono i termini per fare ricorso a questo decreto ministeriale ed è nostra intenzione capire come intende procedere il Ministero, e quindi decidere se fare ricorso o meno. Lo capiremo dalla piega che prenderà oggi questo tavolo - prosegue - Noi sicuramente andremo lì con spirito collaborativo».

Tra i punti da chiarire, secondo Leopardi, ci sarebbe in particolare una "discrepanza" che ha lasciato perplessa la categoria: "mentre si vietava al farmacista di preparare qualsiasi prodotto salutistico utilizzando più sostanze di questo elenco, la stessa composizione la si trovava in prodotti tranquillamente in commercio anche al di fuori del canale farmaceutico - afferma Leopardi - Se l'Iss e l'Aifa ritengono pericolosa la miscela di queste sostanze, dovrebbero vietarne la vendita in ogni sua forma e non solo come preparazione". La preparazione galenica è utile ai cittadini perché permette di allestire farmaci e dosaggi orfani.

«Il farmacista sopperisce all'industria quando necessario - afferma Leopardi - Non capiamo perché da un lato siamo obbligati ad avere un laboratorio a norma che rispetti tutte caratteristiche riportate in Farmacopea, soggetto a controlli biennali e straordinari da parte delle Asl, e poi ci venga vietato di prepararle, quando i medesimi principi si trovano poi in integratori della cui provenienza spesso non si ha neanche la certezza perché è sufficiente notificarli. Questo divieto così, a 360 gradi, è come se domani lo Stato si svegliasse vietando l'uso del telefonino perché qualcuno mando gli sms mentre guida». Secondo Leopardi esisterebbero poi altre incongruenze che ho approfondito e delle quali discuteremo durante il tavolo, è questo il caso del clorazepato di potassio: «C'è un farmaco a base di clorazepato di potassio, un sedativo che veniva prescritto in abbinamento a un prodotto anfetamino simile, che è andato praticamente in disuso dopo che è stato istituito il divieto di utilizzo delle anfetamine - spiega - lo stesso farmaco però industriale, invece, ha avuto una escalation enorme: basti pensare che nella mia farmacia è passato da 10 confezioni vendute nel 2015 a 100 vendute nel 2016", conclude.