Autonomia differenziata, Mirone: vigilare su omogeneità servizio e Livelli essenziali assistenza

21/02/2023


Ha preso il via il percorso per l'attuazione dell'autonomia differenziata, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al cosiddetto Ddl Calderoli. Sul tema, dal ministro della Salute Orazio Schillaci, la settimana scorsa, è stata riaffermata la necessità di mantenere, in ambito sanitario, un ruolo guida da parte del dicastero, a tutela dell'universalità e dell'efficienza del Servizio sanitario nazionale. Un auspicio ribadito anche da Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi: «Vigileremo perché vengano garantiti standard assistenziali e omogeneità nel servizio».

«Gran parte della sanità», ha detto il Ministro a ridosso dell'ok al cosiddetto Ddl Calderoli, «sin dal 2001, è affidata alle Regioni. Il peso delle Regioni è già importante e, in questo ambito, diventa fondamentale che siano in qualche modo guidate dal Ministero. Credo, infatti, che il dicastero debba avere non solo un potere di indirizzo e distribuzione dei fondi, ma anche sostenere un meccanismo virtuoso, al fianco delle Regioni, per capire chi lavora meglio e aiutare chi è in difficolta. È necessario, cioè, che il Ministero mantenga una sorta di ruolo guida».

«È un approccio che condividiamo», il commento di Mirone. «La nostra preoccupazione è che un ulteriore grado di autonomia in ambito sanitario possa acuire le disomogeneità già esistenti nei livelli di assistenza tra le varie Regioni. È, infatti, un dato incontrovertibile che il servizio fruibile dalla popolazione sia differente tra un territorio e l'altro, e talvolta anche entro la stessa Regione».

D'altra parte, «anche le nostre aziende si trovano ad avere a che fare con servizi sanitari di volta in volta diversi, ognuno con le sue regole, la sua operatività, i suoi standard e si confrontano costantemente con le difficoltà di una gestione così frammentata. Per realtà come le nostre, che sempre più operano in una dimensione interregionale, il rischio è un aggravio della complessità organizzativa e gestionale, con ripercussioni sul servizio alla popolazione». Per questo, «intendiamo vigilare sulla realizzazione di questo percorso, perché vengano garantiti i Livelli essenziali di assistenza, e siamo pronti a segnalare eventuali criticità che dovessero insorgere all'interno del comparto».