Carenze, payback e inflazione, Mirone: si aggiungono nuove tensioni, serve confronto condiviso

24/01/2023


Con l'avvio del nuovo anno permangono le preoccupazioni e agli elementi più volte segnalati - aumento del costo del denaro, caro energia e carburante, impennata dei prezzi dei materiali - si aggiungono anche la crescita dei farmaci mancanti e il payback sui dispositivi medici.

«Ci auguriamo quanto prima che tutte queste tematiche vengano affrontate in un confronto con i Ministeri competenti che coinvolga tutti gli attori della filiera», fa il punto Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. «La preoccupazione è tanta, anche perché si uniscono via via nuovi elementi di crisi. A oggi, oltre ai disagi legati all'aumento dei costi a tutti i livelli, si è aggiunta anche la richiesta di un payback sullo sfondamento del tetto di spesa per l'acquisto dei dispositivi medici. Si tratta di un ulteriore contributo che, nonostante la recente proroga, il settore non è in grado di sostenere». Ma, «soprattutto, le nostre aziende risentono della difficoltà nel reperire e distribuire i prodotti che le farmacie e la popolazione ci richiedono. Le complessità del periodo stanno investendo tutti gli attori del comparto, inclusa la parte produttiva, e, a catena, si ripercuotono sull'intera filiera, mettendo a rischio il servizio. Cogliamo con positività l'incontro sulla situazione delle carenze che c'è stato ieri al ministero della Salute e la decisione di avviare un Tavolo permanente con la partecipazione di tutti».

In generale, «sottolineiamo la necessità di affrontare lo scenario nel suo complesso, in maniera coordinata e, soprattutto, con il coinvolgimento di tutta la filiera, in modo che possano essere ricercate soluzioni che vadano realmente a vantaggio dei pazienti e si pongano l'obiettivo di un'assistenza capillare e omogenea sul territorio. Auspichiamo, in questa direzione, che da parte dei Ministeri competenti si rafforzi l'impegno verso la sostenibilità di un comparto così essenziale per la salute dei cittadini».