Trump e la politica del farmaco, Scaccabarozzi: ricerca Usa importante

20/12/2016


La politica del farmaco che Donald Trump aveva anticipato di voler applicare negli Stati Uniti è potenzialmente penalizzante per l'industria farmaceutica locale. Tuttavia, secondo il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, un particolare importante non andrebbe trascurato, ovvero che «molta della ricerca che noi abbiamo oggi arriva dagli Stati Uniti quindi credo che al di là delle sue dichiarazioni iniziali, il neo-presidente degli Stati Uniti poi dovrà in qualche modo sedersi a un tavolo e discutere le sue idee con tutti gli attori protagonisti del circuito della salute - afferma parlando con F-online - Credo che sia importante ribadire il valore che l'industria farmaceutica rappresenta a livello mondiale, dà Pil, produce reddito, economia, valore e ricerca», sottolinea.

Al momento attuale, in Usa, non è consentito importare medicinali prodotti al di fuori del Paese e importazioni illegali e acquisti on line in Canada e Messico sono all'ordine del giorno. Tra le iniziative menzionate da Trump e riportate sul Pharma Times, ci sarebbe quella di rimuovere queste barriere, incaricando la Food and Drug Administration (Fda) di mettere a punto un processo di approvazione per questi prodotti. L'ente regolatore, secondo le intenzioni del candidato repubblicano, dovrebbe anche dare impulso all'autorizzazione di nuove versione equivalenti a basso costo. «Vorrei proprio sapere come intenderebbe abbassare il prezzo dei farmaci», commenta il Consigliere per le politiche industriali e coordinatore del tavolo di lavoro della farmaceutica (Mise) Paolo Bonaretti, durante un incontro a Roma.

E se la logistica delle iniziative oltreoceano rimangono poco chiare agli esperti di settore nostrani, Scaccabarozzi preferisce focalizzarsi sulla politica italiana, sottolineando di essere «contento che abbiano dato continuità al dicastero della salute perché la Lorenzin aveva iniziato e portato avanti un percorso molto bene. Siamo forse all'ultimo miglio ed era giusto che questo percorso lo continuasse per portare a termine l'ottimo lavoro che ha fatto. Credo che sia stato un buon ministro, forse uno dei migliori che abbiamo mai avuto nella storia della Repubblica, credo che abbia fatto un buon lavoro, e anche quest'ultima legge di stabilità porterà ai pazienti quello che ai pazienti serve, ovvero l'accesso alle nuove tecnologie e ai farmaci».