Distribuzione, allerta resta alta. Mirone: contro caro energia necessari nuovi aiuti, ma siano mirati
26/04/2022
Il livello di allarme nel settore della distribuzione del farmaco resta alto: dagli scenari di guerra alle sanzioni contro la Russia, a una crisi energetica che affonda le radici più lontano, il quadro appare, di giorno in giorno, «sempre più serio, con ripercussioni per le nostre aziende che si stanno via via acuendo. Pur cogliendo positivamente gli aiuti contro il caro carburante già stanziati dal governo, stiamo cercando un'interlocuzione con i diversi Ministeri per interventi, ormai non più procrastinabili, che siano più mirati e definitivi per il settore». A esprimere la preoccupazione a F-Online è Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.
«La situazione del carburante e, in generale, dell'energia», spiega Mirone, «è preoccupante e il comparto della distribuzione intermedia del farmaco rischia di avere ripercussioni serie. I costi per le aziende sono sempre più insostenibili e i nostri timori vanno soprattutto alla tutela del livello di servizio alle farmacie, come garanzia della sicurezza e dell'accesso all'assistenza farmaceutica da parte della popolazione. Quello che quotidianamente svolgiamo a favore delle farmacie è un servizio pubblico essenziale e, anche nei momenti più difficili della pandemia, siamo riusciti a mantenere inalterati gli elevati standard qualitativi». Da qui l'appello: «Insieme ad Adf stiamo cercando interlocuzioni con i diversi Ministeri per trovare soluzioni. Apprezziamo quanto già stanziato dal Governo con i recenti provvedimenti sulle accise, ma non possiamo che ribadire che il comparto, proprio per le sue peculiarità, ha bisogno di aiuti più mirati, così come avvenuto per altri settori. A servire sono soluzioni più definitive, che diano sostenibilità al comparto. Da parte del ministero della Salute abbiamo ricevuto aperture: si tratta ora di trasferire la medesima sensibilità e attenzione anche presso gli altri Ministeri. È importante, infatti, che venga da tutti compreso che senza la distribuzione intermedia del farmaco una parte essenziale della sanità territoriale rischia di essere messa in discussione: sostenere la filiera, in tutte le sue interazioni, è indispensabile, anche alla luce dei progetti di riforma delle cure primarie».