Telemedicina e teleassistenza in aumento nei network di farmacie. Mirone: è strada che si vince in rete

08/11/2021


Dal 2020 al 2021 si è verificato un incremento, compreso tra il 30% e il 40%, dei servizi di telemedicina e teleassistenza - tra cui elettrocardiogrammi, Holter pressori e cardiaci, e così via - in farmacie afferenti a network di associate di Federfarma Servizi.

Il dato emerge da una indagine che ha coinvolto cinque circuiti ed è stato presentato durante FarmacistaPiù, conclusosi domenica. «Il fenomeno ha trovato impulso durante la pandemia e traccia una strada da approfondire. Ma, perché tali progetti possano avere successo, farmacie e distribuzione intermedia devono collaborare, anche nella direzione di costruire una rete di interazioni capace di offrire un servizio omogeneo e validato scientificamente». A fare la riflessione Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, che racconta anche alcune delle esperienze portate avanti finora.


Servizi di telemedicina in farmacia aumentano nei network

«Durante la pandemia», ha spiegato Mirone - a margine del suo intervento all'interno del convegno organizzato da Fenagifar "La telesorveglianza quale strumento di supporto territoriale: dal percepito dei pazienti aspetti legali e di applicabilitaÌ" - «le strutture sanitarie ospedaliere e molti studi medici sono entrati in crisi. Alcuni pazienti, affetti da patologie tempo-dipendenti, come quelle oncologiche, o da malattie croniche soggette a monitoraggi continui, come quelle cardiovascolari, si sono trovati in grande difficoltà ad accedere a tutti quei servizi ed esami necessari per tenere sotto controllo la situazione clinica. In questo quadro, la farmacia, ove possibile, si è organizzata per dare risposta a questi cittadini anche attraverso servizi di teleassistenza e telemedicina, ma un aspetto importante è che abbiamo assistito a una impennata di questa offerta proprio nei presidi che afferiscono a network di nostre associate. La linea evolutiva che si sta definendo vede, quindi, lo sviluppo di attività di assistenza e presa in carico del paziente, anche attraverso una valorizzazione del ruolo della rete delle farmacie e della distribuzione intermedia nella territorializzazione delle cure».


Fondamentale mettere in rete farmacie e specialista

Due, tuttavia, sono le riflessioni da fare: «Perché tali progetti possano avere successo», continua Mirone, «il concetto di rete, la costruzione di una interazione strutturata tra farmacie è fondamentale. Questo, infatti, permette di garantire un servizio omogeneo sul territorio, ma anche la possibilità di disporre di dati clinici ed epidemiologici che abbiano una maggiore valenza scientifica».

La seconda considerazione riguarda la necessità di collegare tali reti con lo specialista, che va coinvolto attivamente. «La caratteristica della farmacia di stabilire una frequentazione quotidiana con una platea ampia di cittadini può essere un elemento cruciale per far sì che sempre più lo specialista si indirizzi verso questo presidio come punto di riferimento per intercettare pazienti non ancora diagnosticati, per attività di screening, aderenza alla terapia, monitoraggio». Ma, «in questo ambito diventa ancora più importante il concetto di standard: se il servizio offerto ai cittadini deve essere ovunque della stessa qualità, gli strumenti utilizzati in farmacia devono essere validati e certificati dalla comunità scientifica e i professionisti coinvolti formati dallo stesso specialista». In questa direzione «vorrei riportare l'esperienza di alcuni colleghi della Provincia di Bergamo che hanno realizzato nelle loro farmacie un servizio di tele-dermatologia, in collaborazione con specialisti organizzati in un centro di riferimento accreditato a livello universitario. Una iniziativa sul territorio che è stata un importante esempio di rete interdisciplinare di presa in carico e che rende ancora più evidente il ruolo di supporto della distribuzione intermedia al fianco della farmacia». Oggi «ci troviamo di fronte alle sfide della deospedalizzazione e del potenziamento delle cure primarie. Siamo al giro di boa: la strada è sicuramente ancora lunga, ma, insieme, si potranno raggiungere risultati importanti in termini di miglioramento della salute dei cittadini e di risparmi per il Ssn».