Recovery Plan: telemedicina, Fascicolo sanitario e cure domiciliari tra le strategie di rilancio
26/04/2021
La crisi sanitaria in atto, tra le varie carenze, ha messo anche in evidenza come la sanitaÌ sia un'area che richieda un significativo aggiornamento digitale. Per questo la digitalizzazione risulta essere una delle linee di intervento trasversali che percorrono tutto il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e, in particolare, nell'ambito della salute, prevedono un potenziamento di telemedicina, Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e presa in carico domiciliare di anziani e fragili.
Nel complesso il Piano, che è stato inviato dal Governo al Parlamento, si articola in sedici Componenti, raggruppate in sei Missioni. L'ambito Salute - la sesta Missione - si focalizza, in particolare, su due obiettivi: il rafforzamento della prevenzione e dell'assistenza sul territorio, con l'integrazione tra servizi sanitari e sociali, e l'ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio sanitario nazionale. Una linea trasversale di intervento risulta essere, quindi, proprio la digitalizzazione, che attraversa vari ambiti, proponendosi come uno dei perni del rilancio della sanità.
«La pandemia», si legge nel testo pubblicato sul sito della Camera, «ha messo in evidenza come la sanitaÌ sia un'area che richiede un significativo aggiornamento digitale. Per questo, il piano accelera in modo decisivo il miglioramento, l'armonizzazione e la diffusione del Fascicolo sanitari elettronico se quale pietra angolare per l'erogazione dei servizi sanitari digitali e la valorizzazione dei dati clinici nazionali». Il Fse nel dettaglio dovrà quindi «diventare il singolo punto di accesso per cittadini e residenti alla loro storia clinica e ai servizi offerti dal Sistema sanitario nazionale». Ma «la modernizzazione del Sistema sanitario nazionale prevede poi di potenziare anche la telemedicina e aggregare le migliori piattaforme regionali per garantire assistenza sanitaria remota, in aggiunta a quella domiciliare, sviluppando ecosistemi avanzati di telemedicina».
Le cure domiciliari
Scendendo nel dettaglio, per quanto riguarda «il potenziamento dei servizi domiciliari, l'investimento mira ad aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metàÌ del 2026, il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni (in linea con le migliori prassi europee), con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti», la strategia prevede di:
• Identificare un modello condiviso per l'erogazione delle cure domiciliari che sfrutti al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie (come la telemedicina, la domotica, la digitalizzazione);
• Realizzare presso ogni Azienda sanitaria locale un sistema informativo in grado di rilevare dati clinici in tempo reale;
• Attivare 602 Centrali operative territoriali (Cot), una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza;
• Utilizzare la telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche.
Il fabbisogno di risorse per la realizzazione di questo investimento eÌ stimato in 4,00 miliardi di euro, di cui 2,72 connessi ai costi derivanti dal servire un numero crescente di pazienti, 0,28 miliardi per l'istituzione delle Cot e un miliardo per la telemedicina.
I servizi di telemedicina
In relazione nello specifico ai «servizi di telemedicina l'obiettivo è quello di: (i) contribuire a ridurre gli attuali divari geografici e territoriali in termini sanitari grazie all'armonizzazione degli standard di cura garantiti dalla tecnologia; (ii) garantire una migliore "esperienza di cura" per gli assistiti; (iii) migliorare i livelli di efficienza dei sistemi sanitari regionali tramite la promozione dell'assistenza domiciliare e di protocolli di monitoraggio da remoto».
L'intervento si traduce nel finanziamento di progetti di telemedicina proposti dalle Regioni sulla base delle priorità e delle linee guida definite dal ministero della Salute. I progetti potranno riguardare ogni ambito clinico e promuovere un'ampia gamma di funzionalità lungo l'intero percorso di prevenzione e cura: tele-assistenza, tele-consulto, tele-monitoraggio e tele-refertazione. Per ottenere i finanziamenti, tuttavia, i progetti dovranno innanzitutto potersi integrare con il Fascicolo sanitario elettronico, raggiungere target quantitativi di performance legati ai principali obiettivi della telemedicina e del Sistema sanitario nazionale, nonché garantire che il loro sviluppo si traduca in una effettiva armonizzazione dei servizi sanitari. Saranno infatti privilegiati progetti che insistono su più Regioni, fanno leva su esperienze di successo esistenti e ambiscono a costruire vere e proprio "piattaforme di telemedicina" facilmente scalabili.
Il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico
Mentre nello specifico del potenziamento del Fse «al fine di garantirne la diffusione, l'omogeneità e l'accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e operatori sanitari, svolgerà tre funzioni chiave: (i) punto di accesso per le persone e pazienti per la fruizione di servizi essenziali forniti dal Ssn; (ii) base dati per i professionisti sanitari contenente informazioni cliniche omogenee che includeranno l'intera storia clinica del paziente; (iii) strumento per le Asl che potranno utilizzare le informazioni cliniche del Fse per effettuare analisi di dati clinici e migliorare la prestazione dei servizi sanitari.
Il progetto quindi prevede: (i) la piena integrazione di tutti i documenti sanitari e tipologie di dati, la creazione e implementazione di un archivio centrale, l'interoperabilità e piattaforma di servizi, la progettazione di un'interfaccia utente standardizzata e la definizione dei servizi che il Fse dovrà fornire; (ii) l'integrazione dei documenti da parte delle Regioni all'interno del Fse, il supporto finanziario per i fornitori di servizi sanitari per l'aggiornamento della loro infrastruttura tecnologica e compatibilità dei dati, il supporto finanziario alle Regioni che adotteranno la piattaforma Fse, il supporto in termini di capitale umano e competenze per realizzare i cambiamenti infrastrutturali e di dati necessari per l'adozione del Fse.
Le risorse complessive assorbite dal progetto sono pari a 1,38 miliardi di euro, di cui 0,57 relativi al progetto già in essere di realizzazione del Sistema di tessera sanitaria elettronica. Per l'attuazione dell'iniziativa si prevede un piano di azione a livello centrale e uno a livello locale».