Vaccini anti Covid, coinvolgere grossisti in distribuzione. Mirone: serve coordinamento nazionale
12/04/2021
La rete della distribuzione intermedia di proprietà dei farmacisti è a totale disposizione anche per la consegna, su tutto il territorio nazionale, di vaccini anti-Covid, tanto nelle farmacie quanto in qualsiasi altro centro vaccinale. Il Paese è alle prese con una sfida di notevole portata e dalle nostre strutture può arrivare un contributo determinante. Certo è che, laddove venissimo coinvolti, anche i nostri operatori dovrebbero essere inseriti, in tutte le Regioni, tra le liste di priorità per ricevere il vaccino anti-Covid, in modo da poter continuare a garantire la continuità assistenziale. È questo uno dei messaggi portati avanti da Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, durante il recente incontro con la nuova Struttura Commissariale, e consegnato, attraverso una lettera, anche alle Regioni.
«Alla Struttura commissariale e a tutti i Governatori», ha spiegato Mirone, «abbiamo dato disponibilità a 360°, per essere coinvolti nella distribuzione dei vaccini anti Covid-19 alle farmacie, così come agli altri luoghi deputati alla vaccinazione - studi dei medici di medicina generale, poliambulatori, eccetera. Il messaggio che abbiamo voluto sottolineare è che le nostre associate hanno tutte le competenze e l'esperienza necessaria per gestire i diversi tipi di vaccino e, soprattutto, costituiscono una rete sicura, efficace, tempestiva e - valore aggiunto da non sottovalutare - rodata anche nei percorsi di farmacovigilanza e di ritiro di lotti».
Due, al contempo, sono le esigenze messe in luce: «Da un lato, abbiamo evidenziato la necessità che la distribuzione dei vaccini veda un coordinamento nazionale che porti a una maggiore uniformazione dei diversi modelli». Anche su questo aspetto, «l'idea potrebbe essere, cioè, quella di tracciare delle linee guida uniformi e condivise, attraverso per esempio un Accordo quadro o un protocollo unico nazionale».Dall'altro lato, «abbiamo fatto poi presente che la continuità di servizio - che si parli di distribuzione di vaccini o di farmaci - può essere garantita solo se anche i nostri operatori, a tutti i livelli, vengano protetti e siano inseriti, in tutte le Regioni, nelle liste di priorità, accanto agli operatori sanitari, per la ricezione del vaccino anti Covid-19». Sul punto, «nelle ultime settimane, non si sono registrati avanzamenti e, al momento, ci risulta che solo Campania, Toscana, Friuli-Venezia Giulia - e probabilmente a breve anche Puglia - abbiano provveduto. Su questo, abbiamo chiesto un intervento anche da parte della Struttura Commissariale». Il confronto «è stato in ogni caso una importante occasione per approfondire il funzionamento, a tutto tondo, del comparto, nelle diverse declinazioni dei farmaci in convenzionata e di quelli in Distribuzione per conto - che potrebbe essere il modello più opportuno per una eventuale gestione del vaccino anti Covid-19 - e del valore aggiunto portato dalla nostra rete. Da parte della Struttura Commissariale abbiamo trovato una grande disponibilità al dialogo».