Napoli, Fofi e Utifar: farmacia dei servizi non parte, serve progetto condiviso
25/10/2016
«Non è mancata in questi anni la volontà di far sentire un progetto della Federazione, ci siamo inventati la farmacia dei servizi che purtroppo non parte, ma voi sapete meglio di me il perché. Abbiamo seguito un percorso professionale che potesse dare alla farmacia la centralità che tutti, e in particolare i farmacisti, sappiamo che merita. Abbiamo fatto in modo che tutti quei progetti che nel 2006 avevamo preparato con Giacomo Leopardi non fossero solo sogni, ma che trovassero la forza di diventare leggi ed emendamenti. Questo la Federazione lo ha fatto disegnando il futuro di questa professione. Tuttavia la politica ci fa tremare perché è lo specchio dell'Italia e quindi una politica debole non ci consente mai di rispettare le linee programmatiche e di essere tranquilli guardando il futuro della professione».
A rimarcare lo scoraggiante immobilismo della burocrazia italiana che, di fronte a epocali cambiamenti nel mondo del farmaco, sembra non permettere alle iniziative proposte dalla Fofi di fare quel passo in avanti che permetterebbe di valorizzare il ruolo del farmacista e ricollocare la farmacia a vero e proprio presidio sanitario all'interno del Ssn, è il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti il senatore Andrea Mandelli. In occasione della terza Convention annuale di Federfarma Servizi e FederfarmaCo, il senatore ha voluto rimarcare la necessità di condividere un progetto con tutti gli attori della filiera al fine di valorizzare maggiormente le proposte fatte al governo. «Di fronte a questo scenario instabile la nostra forza sarebbe quella di presentare un progetto che possa davvero cercare di essere all'avanguardia, soprattutto considerando tutte queste tensioni che ci sono sul tappeto - afferma Mandelli - Dobbiamo cercare tutti di rimboccarci le maniche e guardare al futuro con una grande visione comune, abbiamo bisogno che le cooperative prendano per mano il mondo della farmacia perché i farmacisti, in questa fase complicata, hanno ancora più bisogno di chi può dargli un indirizzo». A condividere la posizione della Fofi è Utifar, il cui presidente Eugenio Leopardi, ha voluto ribadire che, di fronte all'imminente entrata dei capitali nel settore «la farmacia indipendente può combattere se unita senza ipocrisie perché di unità si parla sempre, ci considerano una lobby, ma poi Fofi viene a sapere dai giornali cosa fa Fedefarma, che viene a sapere dal web cosa fa Federfarma Servizi e così via. Se abbiamo società come Credifarma e Promofarma dobbiamo utilizzarle, condividerne la strategia, la governance. Bisogna sedersi a un tavolo, definire dei progetti, litigare anche al proprio interno ma uscire da quel tavolo con una linea comune e a quel punto Federfarma servizi porterà la stessa voce di Federfarma, Utifar, Fofi e così via, per un obiettivo deciso insieme sulle diverse problematiche, così forse riusciremo a sopravvivere, dobbiamo riportare professionalità al nostro interno, formarci sui farmaci innovativi e studiare, ci vuole una nuova progettualità comune».