Convention Napoli, Mirone: invito all'aggregazione a tutti gli attori della filiera

25/10/2016


Il Ddl concorrenza, dal punto di vista istituzionale, ha portato per la prima volta Federfarma Servizi ad essere ricevuta per un'audizione alla X Commissione industria del Senato, dove ancora una volta abbiamo sostenuto le ragioni a difesa di un modello di filiera che è davvero garanzia di tutela per la salute dei cittadini, ma che evidentemente per interessi di natura economica deve confrontarsi con logiche che poco hanno a che vedere con la materia sanitaria, essendo più affini a temi di natura sicuramente mercantile che sanitari. Proprio alla luce di tali considerazioni, la nostra posizione al riguardo è sempre stata molto chiara: l'ingresso del capitale avrebbe dovuto seguire regole tali da far prevalere l'anima professionale del titolare di farmacia, non quella ispirata ai principi commerciali che secondo l'attuale testo in approvazione, al contrario, avrà la strada spianata per occupare quote dominanti del nostro settore.

Federfarma Servizi si è resa promotrice di numerosi progetti di sistema volti superare le difficoltà dell'ultimo periodi e a trasformarle in opportunità, in quest'ottica ha visto la luce il progetto Star che, avvalendosi delle risorse e delle competenze di FederfarmaCo, permette a quest'ultima di assurgere al ruolo per il quale venne costituita anni fa, diventando elemento di coordinamento per una serie di funzioni centrali come quella commerciale e logistica, a disposizione di tutte le aziende associate che, volendo razionalizzare ed efficientare la propria attività, ne facessero richiesta. Questo sottolinea un considerevole passo avanti verso ciò che noi di Federfarma Servizi andiamo perseguendo da tempo, ovvero pensare ma soprattutto agire come un unico organico sistema delle società di Farmacisti che, solo grazie alla sua compattezza e la sua unità di intenti, potrà affrontare al meglio le sfide che già oggi il mercato richiede, ma che imporrà con l'ingresso del capitale nella proprietà delle farmacie. Quanto è importante muoversi in maniera coordinata? Ne è un esempio l'intervento post sisma ad Amatrice e Arquata, dove il sistema delle società di farmacisti, a tutti i livelli, ha dimostrato di saper rispondere alle necessità di una popolazione ma anche di colleghi che in una notte hanno perso tutto. Anche questo vuol dire fare sistema. Tra gli argomenti che più hanno caratterizzato una nostra vecchia battaglia, vanno sicuramente evidenziati i primi risultati ottenuti sul problema della carenza dei farmaci: grazie alla firma del documento condiviso in sede istituzionale da tutti gli attori della filiera, che sancisce in maniera inequivocabile la funzione di pubblico servizio che farmacia e grossisti garantiscono fornendo il farmaco, è finalmente stato evidenziato il perimetro preciso entro il quale la farmacia e il grossista devono svolgere la propria attività.

Federfarma Servizi si è da sempre impegnata per la risoluzione di questo problema e ha dovuto combattere sia contro lo scetticismo, anche interno alla propria organizzazione, di chi la considerava una battaglia persa, ma soprattutto contro le resistenze degli altri attori della filiera che, in alcuni casi, fingevano, magari per interesse di pochi, che il fenomeno non esistesse, o che sostenevano che le responsabilità andassero cercate altrove, in altri settori del nostro mercato, un facile scarica barile che però non sortiva alcun effetto. Noi invece abbiamo sempre affermato che l'unica maniera seria per affrontare la situazione era riunire tutti gli attori del nostro mercato intorno a un tavolo, preferibilmente quello delle istituzioni, in modo che ognuno potesse farsi carico delle proprie responsabilità anche individuando chi, al proprio interno, non rispettasse le regole stabilite. Lungi da noi il cantar vittoria per la definitiva risoluzione del problema che è ancora lontana, vogliamo però sottolineare che questa è la strategia da adottare per la risoluzione dei problemi e per affrontare insieme le sfide che attendono il comparto. È da troppo tempo che invochiamo un progetto condiviso fra tutte le sigle del settore per disegnare insieme le caratteristiche della farmacia del futuro e per prevedere come in generale cambierà il mondo che le ruota intorno, ma ad oggi non otteniamo ancora risposte. Assistiamo ancora ora ad un'inspiegabile attendismo che in tutta onestà ci lascia perplessi e cosa ancora peggiore vediamo prevalere forme di personalismo che in un momento così delicato sono assolutamente fuori luogo. La posta in gioco qui è troppo alta ed è importante sicuramente per noi operatori del settore ma anche per quanti fruiscono del servizio che la farmacia italiana attualmente riesce a offrire. Le società dei farmacisti, insieme alle loro centrali, hanno le risorse e le competenze per rispondere a quanto il mercato richiederà ma, prima di intraprendere una loro strada insieme ai soci, dovrebbero condividere un modello. I principi fondamenti su cui noi immaginiamo debbano costruirsi le reti sono l'aggregazione vera, che permetta alle società dei farmacisti di rafforzarsi sul mercato e di continuare a svolgere la propria funzione a protezione della farmacia, presidiando anche quel ganglio essenziale della distribuzione intermedia, essenziale per non dover dipendere da nessun altro soggetto per la fornitura del farmaco, che rappresenta la principale via di accesso per entrare nelle nostre farmacie anche dal punto di vista finanziario. L'invito è facile: evitare inutili ulteriori frammentazioni che gioverebbero solo ai nostri competitor che ci troverebbe più deboli e semmai a riempire di contenuti e di significato quel legame indissolubile che va costruito tra farmacia e società di farmacisti rafforzandolo con la delega a centrali che abbiano la capacità di supportare al meglio la nostra attività sia da un punto di vista finanziario che operativo ma nella quale la funzione del farmacista non venga mai meno. L'arma principale che il farmacista dovrà utilizzare è la sua professionalità che va adeguata costantemente, la distribuzione dei farmaci innovativi richiede investimenti importanti e professionisti in grado di gestirli.

Dimostriamo che il farmacista territoriale è all'altezza di questo compito e con le decrescenti risorse di cui lo Stato dispone dimostriamo che da una massiva diffusione della pharmaceutical care, dallo sviluppo dei programmi di aderenza terapeutica, si possono ottenere risparmi e benefici per cui il canale della farmacia possa rimanere il canale di elezione anche per lo sviluppo dei futuri modelli di sanità integrata sul territorio. Per fare questo occorrono impegno, serietà, rigore scientifico e validazione di soggetti autorevoli terzi, come ha dimostrato lo studio della Fofi iMur e lo stesso vale per il nostro progetto realizzato in collaborazione con l'Università di Brescia e partito già in 4 regioni grazie al supporto di FederfarmaCo e di Senior Italia. Vi è sempre più bisogno di un presidio sul territorio in grado di erogare il maggior numero di servizi sanitari dove trovare professionisti competenti, ma per cortesia non mi parlate né di bollettini postali né di spedizioni di pacchi... Le cooperative e le società dei farmacisti sono le uniche strutture organizzate in grado di difendere l'autonomia professionale ed economica del farmacista e di costituire un reale player nello scenario futuro in un mercato che avrà più i contorni di un oligopolio che di un libero mercato, a dispetto del fatto che tragga le sue origini dal Ddl concorrenza, ma perché ciò accada bisogna sottoscrivere un patto indissolubile e condividere un progetto. Non è più tempo di enunciare teorie ma bisogna agire.

Antonello Mirone
Presidente di Federfarma Servizi