Vaccini antiflu: carenze, tempi, dosi inutilizzate, ecco i nodi da sciogliere. Mirone: da filiera soluzione

21/09/2020


Le richieste di vaccini antinfluenzali da parte pubblica sono cresciute a dismisura, non solo in Italia, e, già da tempo, stiamo riscontrando una difficoltà di rifornimento da parte delle aziende produttrici verso i nostri magazzini. A destare preoccupazione, tuttavia, non è solo il rischio di carenze, che abbiamo segnalato in diverse occasioni e che potrebbero interessare, in particolare, i cittadini attivi, ma la capacità del sistema regionale di raggiungere una fetta di popolazione che quest'anno sarà decisamente maggiore rispetto agli altri anni. Quello che ci auguriamo è che i vaccini siano resi disponibili alle strutture pubbliche e ai medici di medicina generale nei tempi utili e che non ci siano dosi di vaccino inutilizzate.

A lanciare l'appello Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi: «In una recente nota congiunta con Adf, abbiamo sottolineato il rischio concreto di carenza di vaccini antinfluenzali, dovuto all'incremento delle richieste delle Regioni, che hanno reso di fatto difficoltosi i rifornimenti verso il nostro canale. In modo particolare quest'anno, la vaccinazione riveste un ruolo fondamentale, anche nel quadro della lotta contro la pandemia, mentre proprio il nostro canale risulta essere indispensabile per raggiungere, attraverso le farmacie e i medici, anche quei cittadini che, pur non rientrando nelle categorie a rischio, fanno parte della popolazione attiva». Ma quali soluzioni ci possono essere? «Confidiamo nell'impegno del Tavolo istituito dal Ministero, che vede il coinvolgimento della filiera e che è in corso in questi giorni, e ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilità. Come già sottolineato, i tempi per un aumento nella produzione sono incerti e lunghi e la soluzione più immediata potrebbe essere quella di una più equa ripartizione di alcune quote di dosi destinate alla parte pubblica a favore del canale tradizionale, rappresentato dalle farmacie».


Tra i nodi, oltre alle carenze, platea più ampia e norme anti Covid

Ma quello del rischio di carenze non è il solo nodo critico che si intravede all'orizzonte: «Gli obiettivi di copertura vaccinale quest'anno sono di molto superiori rispetto alle precedenti stagioni. A questo aspetto si devono aggiungere poi le criticità dovute alle norme volte a ridurre i contagi da Covid-19, che renderanno meno agevole l'accesso al vaccino da parte dei cittadini. Le dosi acquistate da parte pubblica dovranno essere rese disponibili agli ambulatori, alle strutture pubbliche e ai medici in tempi anche più brevi rispetto agli anni passati. Da parte nostra, non possiamo che ribadire la disponibilità a collaborare e, d'altra parte, ricordiamo che, in questa emergenza, abbiamo già dato prova di efficienza: in particolare, in merito alle mascherine, non appena siamo entrati in possesso della fornitura della Protezione Civile, siamo riusciti a consegnarle a tutte le farmacie nell'arco di 48-72 ore».



I punti di somministrazione dei vaccini vanno aumentati: filiera disponibile

Infine, un ultimo tema: «Dati i tempi più lunghi per vaccinare uno stesso target di popolazione, se non si provvede ad aumentare i punti di somministrazione, il rischio è che si arrivi al clou dell'influenza con dosi non utilizzate. La rete delle farmacie, sostenuta dalla distribuzione intermedia, anche in questo caso potrebbe essere di grande aiuto, anche attraverso sperimentazioni che vedano un coinvolgimento diretto dei presidi sul territorio. Ci mettiamo ancora una volta a disposizione e ci auguriamo che il Ministero sappia valorizzare al meglio il nostro sistema, a tutela della salute dei cittadini».