Sostenibilità Ssn e industria, ne discutono i vertici sanità
11/10/2016
Durante l'incontro, organizzato in occasione dei 20 anni di Teva in Italia, alcuni dei vertici della sanità e rappresentanti dei cittadini hanno discusso i principali punti sui quali si sta lavorando e sui quali sarebbe necessario lavorare ancora per ottimizzare il rapporto tra efficienza e spesa del Ssn. Dal bisogno di «rendere sempre più uniforme il Ssn perché è un obbligo che attiene al problema della sostenibilità», secondo De Filippo, alla vera e propria necessità di cambiare alcuni approcci; in tal senso si è espresso il deputato Giovanni Monchiero: «La recente morte al San Camillo ci pone una grossa sfida, ovvero diffondere la cultura della morte a domicilio per i pazienti che sono arrivati all'ultima ora e per i quali non esistono terapie efficaci e l'ospedale è un carcere, morire a casa deve tornare ad essere una scelta di vita praticabile. Far passare al mal capitato le ultime 48 ore in ospedale è una folle crudeltà ed è un servizio costoso e dannoso». Tra le varie argomentazioni sul mantenimento della sostenibilità si è accennato anche al contributo dei farmaci generici che, secondo il senatore Andrea Mandelli, avrebbero dato "non una ma due mani a far quadrare il bilancio dello Stato». In questo contesto si colloca la vicenda dei nuovi farmaci per l'epatite C, la cui accessibilità in Italia sta facendo discutere ormai da tempo. In una situazione italiana di potenziale "emergenza" sanitaria in tal senso, sarebbe possibile utilizzare i farmaci generici per curare l'epatite C? Da una recente interrogazione in commissione Affari Sociali di Marisa Nicchi (SI) a De Filippo, sul tema di deroga alla protezione brevettuale per i nuovi farmaci antivirali per l'epatite C, De Filippo ha affermato che: «Al momento, l'assetto normativo nazionale, non consente l'uso dell'oggetto di un brevetto, senza il consenso del titolare in ipotesi diverse dalla mancata attuazione del brevetto o dall'attuazione in misura tale da risultare in grave sproporzione con i bisogni del Paese». Tuttavia, «non vi è dubbio che la tematica che ci occupa presenta per il Ministero della salute profili di oggettivo rilievo ed interesse, soprattutto per la potenziale portata in termini di salute pubblicaSi ritiene che la tematica vada attentamente approfondita e l'approfondimento dovrà, in particolare, riguardare il tema se l'epatite C, ovvero altra grave e diffusa patologia, la cui terapia richieda, allo Stato, un rilevante costo per il Ssn, possa essere ricondotta nel concetto di emergenza nazionale». Dunque, tecnicamente esisterebbe un margine di possibilità di vedere la situazione risolversi in questa direzione.