Fake news, anche per una corretta informazione occorre fare rete

07/10/2019


La corretta informazione, tanto nella gestione di situazioni di criticità, quanto nella comunicazione quotidiana su farmaco e salute, è un fondamentale elemento di tutela del cittadino e, in una logica di più ampio respiro, del Servizio sanitario stesso. Ma, perché possa essere efficace e raggiungere in maniera autorevole quante più persone possibile, è necessario che ci sia una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nel processo assistenziale. È questo uno dei messaggi partiti dalla sessione a cura di Sif, Federfarma Servizi, Cittadinanzattiva, SIfo, Fenagifar, dal titolo "Corretta informazione al cittadino in tema salute", che si è tenuta nella giornata di apertura di FarmacistaPiù. A coordinare i lavori Alessandro Mugelli, presidente Sif, che ha sottolineato come «le caratteristiche prime di una corretta informazione al cittadino siano trasparenza e indipendenza, ma anche semplicità e chiarezza. Qualsiasi comunicazione deve essere ben documentata e soprattutto deve evitare toni allarmistici e sensazionalistici». Per questo, «è auspicabile che gli attori coinvolti nell'assistenza al cittadino, con le loro associazioni e società scientifiche di riferimento, si attivino per veicolare le informazioni a loro disposizione».

In questa direzione, ha aggiunto Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, «il farmacista di comunità, in qualità di presidio sul territorio, è un importante interlocutore di prossimità. La corretta informazione è, in primo luogo, quella che è a portata di mano, vicina al cittadino. Ma, per avere dei risultati, la buona volontà del singolo non basta: siamo convinti che a muoversi per comunicare al cittadino non debba essere la singola farmacia, ma la rete, in modo organizzato e coordinato. Fare informazione su farmaci e sanità dovrebbe essere un requisito basilare per tutte le farmacie e, come dimostra anche l'evoluzione in corso su pharmaceutical care e aderenza alla terapia, rappresenta il loro futuro. Con l'esperienza maturata nelle nostre Società e Cooperative di farmacisti, ci siamo resi conto che un messaggio chiaro e certificato da società scientifiche, ma soprattutto una informazione univoca, verificata e autorevole è più efficace».

D'altra parte, ha sottolineato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, «il quadro con cui si ha a che fare è molto complesso e in continua evoluzione: da un lato, i pazienti di patologie specifiche sono persone di elevata competenza e sono molto informati. Dall'altro lato, si tende a pensare che il problema della corretta informazione riguardi cittadini poco istruiti, ma non è così. E, d'altra parte, c'è anche da rilevare il fenomeno della disinformazione organizzata, fatta di piccoli gruppi di persone molto attive. La realtà è molto variegata e richiede un approccio non convenzionale, mentre poco in questi anni si è investito su una buona comunicazione ai cittadini. La necessità, in questo momento, è che gli attori coinvolti operino in modo coordinato. Che si costituisca, cioè, una rete orizzontale e verticale, che veda una integrazione dell'autorità di vigilanza con i professionisti del territorio - farmacisti, medici, ma anche organizzazioni civiche e amministrazione pubblica locale. Senza dimenticare, poi, che il razionale di una collaborazione efficace richiede di utilizzare al meglio le informazioni che i soggetti possono mettere a disposizione, ma richiede anche che si arrivi a parlare, per così dire, una stessa lingua».