Farmaci carenti, Mirone: problema sentito. Da nostre Associate impegno a evitare esportazioni

09/09/2019


Il fenomeno di carenze e delle indisponibilità non ha smesso di far discutere e di destare le preoccupazioni di cittadini e operatori sanitari. Sul tema, da parte di Federfarma Servizi, è stata rinnovata la disponibilità al confronto con istituzioni e filiera a sostegno di iniziative che possano essere utili per arginare il problema e, da parte delle Aziende ad esse Associate, è stato manifestato anche l'impegno a continuare a evitare le esportazioni dei medicinali che risultano carenti sul nostro territorio. «Le società e cooperative di farmacisti» spiega Antonello Mirone, Presidente di Federfarma Servizi, «si contraddistinguono per lo stretto legame con la farmacie e per la vocazione a offrire loro il miglior servizio da cui dipende la qualità dell'assistenza farmaceutica e dell'accessibilità del farmaco. In più occasioni, anche nell'ambito del Tavolo tecnico sulle Indisponibilità, coordinato dall'Aifa con le sigle della filiera, abbiamo avuto modo di ribadire quanto le nostre Associate subiscono in maniera drammatica gli effetti delle distorsioni del mercato: nel momento in cui si trovano nell'impossibilità di distribuire i farmaci richiesti, vivono una grave condizione di menomazione del servizio pubblico che intendono svolgere con profonda etica. Per questo, è nostra intenzione continuare a offrire il necessario supporto a tutte quelle iniziative, come appunto il Tavolo tecnico, volte a garantire che i farmaci restino disponibili sul territorio italiano e a contrastare fenomeni che minino il valore del servizio pubblico cui siamo chiamati normativamente come distributori e come farmacisti».

D'altra parte, «per quanto riguarda le nostre Associate non posso che confermare che proprio la loro natura, che le pone al fianco delle farmacie, è alla base della focalizzazione dell'attività di distribuzione esclusivamente sul mercato nazionale, escludendo l'esportazione tout court dalle proprie attività nel rispetto del servizio pubblico che sono chiamate a svolgere quotidianamente».
Un impegno questo «che è stato presente in passato e che rinnoviamo per il futuro, a tutela della salute del cittadino». Tanto più quando si parla di «medicinali a particolare valenza terapeutica e per i quali sono presenti situazioni di difficoltà nell'accessibilità per i cittadini».