Farmacentro, Falini: cooperazione internazionale? Non è da escludere
25/07/2016

Ingresso del capitale, come vi comporterete al riguardo?
Abbiamo immaginato che questo potesse accadere già nel 2006 dopo le leggi Storace e Bersani e, già due anni prima della fusione, le due cooperative Umbrafarm e SAF iniziarono a progettare congiuntamente la Rete FarmInsieme. Da allora abbiamo fatto molta strada e da ottobre dello scorso anno abbiamo integrato in un unico progetto l'esperienza di FarmInsieme e quella del Consorzio MiaFarmacia costituendo all'interno di Farmacentro il nuovo Network MiaFarmacia. Riteniamo che la costituzione della Rete delle farmacie all'interno della cooperativa sia la risposta agli scenari che cambieranno all'indomani dell'approvazione della legge sull'ingresso dei capitali nella proprietà delle farmacie. Le Reti delle cooperative saranno in prospettiva lo strumento per garantire la crescita e la sostenibilità delle farmacie che vorranno rimanere indipendenti e di conseguenza saranno il nuovo motore di sviluppo della cooperativa.
La strategia aziendale. Nel breve periodo come vi muoverete?
La natura stessa della nostra Società ci indica il percorso: Farmacentro è una Cooperativa ed è di proprietà delle farmacie socie, di conseguenza la nostra strategia consiste nel creare le condizioni favorevoli per lo sviluppo e la crescita e quindi la difesa delle farmacie socie utilizzando gli strumenti tipici delle società che operano nella distribuzione intermedia del farmaco e del parafarmaco: condizioni commerciali, servizio logistico, servizi vari alla farmacia, formazione professionale e gestionale ed in ultimo ma primo in termini di valenza strategica lo sviluppo del network commerciale all'interno della cooperativa.. Il nostro impegno è inoltre continuo nella ricerca di percorsi di collaborazione e di integrazione con società simili e contigue territorialmente per la costruzione di progetti sostenibili e duraturi che consolidino la presenza dei titolari di farmacia nella distribuzione intermedia.
La commodity è uguale per tutti?
Farmacentro applica le stesse condizioni commerciali a tutte le farmacie socie, ad eccezione di quelle sul farmaco etico che sono collegate ad un regolamento che prevede un miglioramento dello sconto di legge in funzione dell'indice di fedeltà della farmacia socia. Le condizioni dei clienti sono quelle di base. L'altra eccezione è rappresentata dalle diverse condizioni commerciali per i soci che hanno aderito alla rete sui prodotti interessati dall'assortimento comune di rete nell'area SOP, OTC e parafarmaco. Per quanto riguarda i servizi alcuni sono esclusivi e specifici per il network, tutti gli altri sono a disposizione di tutti i soci e di questi alcuni sono modulati in funzione degli indici di fedeltà dei soci.
Quali sono i costi più importanti?
I costi più importanti sono la distribuzione fisica ed il personale e rappresentano e la loro incidenza è in stretta relazione con il livello di servizio che la cooperativa offre ai propri soci: oltre 40.000 referenze gestite e procuro per altre 40.000, due consegne giornaliere, una consegna nei festivi, DPC in numerose province, assistenza integrativa regionale, servizio resi, contingentamento efficace dei prodotti con ridotta disponibilità, call center e CRM, presidio e gestione di tutte le funzioni e servizi del network, gestione category farmacia, supporto alle farmacie di nuova apertura, corsi di formazione ed altro ancora.
Una cooperativa può diventare europea? Avete mai pensato a possibili alleanze con altre nazioni?
Negli anni passati abbiamo avuto dei contatti e visitato le due cooperative tra le più significative di Spagna e Portogallo, e sarebbe veramente importante poter realizzare un progetto Europeo che porti valore al sistema della distribuzione di proprietà delle farmacie. Questo sogno purtroppo cozza con l'esperienza a livello nazionale degli ultimi anni: a partire dal 2000, solo alcune società hanno cercato di progettare percorsi di integrazione che solo in pochi casi hanno prodotto risultati, e di questi molto pochi sono quelli duraturi. Se riusciremo a progettare lo stare insieme in Italia, in maniera sostenibile, allora l'Europa sarà sicuramente più vicina.
Credete in una centrale di sistema?
Sono convinto che abbia un senso centralizzare alcune funzionalità e questo potrà consentire un risparmio di risorse e di energie a livello delle singole società. Altre funzioni, più complesse, sono sicuramente più difficili da realizzare anche perché spesso impattano nell'area strategica o in quella che genera il margine operativo di funzionamento e sviluppo delle singole società. La progettualità alternativa e/o complementare alle centrali di sistema può essere rappresentata da reali integrazioni societarie, ritengo che l'esperienza di Farmacentro possa essere replicabile.
Qual è la peculiarità della vostra associazione?
Farmacentro opera nel campo della distribuzione intermedia, rispettando in pieno i valori fondanti del Cooperativismo: mancanza di scopo di lucro, e quindi reinvestimenti sui Soci con conseguente possibilità di questi ultimi di essere attrattivi nei confronti dei loro clienti-pazienti, e solidarietà fra i Soci, elemento fondamentale per assicurare gli stessi standard di qualità commerciali e di servizio alle piccole farmacie rurali così come alle grandi farmacie urbane e quindi funzionale a sostenere la rete capillare delle farmacie territoriali. Un'altra caratteristica di Farmacentro è quella legata al radicamento sul territorio e alla conseguente creazione di posti di lavoro, circa 170 diretti e oltre 250 con l'indotto, la fusione non solo non ha messo in discussione l'esistente ma ha creato ulteriore sviluppo occupazionale. Cerchiamo soprattutto di non snaturare il rapporto tra farmacia socia e Cooperativa, avendo sempre come punto di riferimento il concetto che la Società è uno strumento al servizio della Farmacia in un giusto equilibrio con la sostenibilità ed il progressivo consolidamento e ammodernamento della società.