Concentrazioni, Antitrust auspica soluzioni per aumentare verifiche

23/07/2018


Tra i nodi che maggiormente preoccupano la categoria della legge Concorrenza, che ha aperto il settore ai capitali, è il limite, per uno stesso soggetto, del 20% di farmacie su base regionale, che non viene considerato un paletto sufficiente a mettere al riparo dal rischio di concentrazioni o oligopoli. Da alcuni esperti di settore, a questo proposito, era partito l'invito a monitorare la situazione in maniera sistematica e, laddove necessario, indirizzare segnalazioni all'Antitrust (si veda F-Online del 13 maggio LINK). Anche perché, tra i meccanismi a tutela della concorrenzialità del sistema, erano state indicate proprio le regole anti-concentrazione dell'Autorità. Regole, tuttavia, che lo stesso Antitrust, nella recente Relazione al Parlamento sull'attività del 2017, ha messo in dubbio circa la loro esaustività.

«Dal 2013» si legge «solo le fusioni e acquisizioni che coinvolgono imprese che superano cumulativamente due soglie di fatturato sono notificate all'Autorità. Ciò ha portato a una riduzione estremamente significativa del numero di concentrazioni esaminate, un problema che non eÌ stato del tutto risolto nemmeno con la riduzione della seconda soglia (da 50 a 30 milioni di euro) stabilita dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2017. Anche a seguito di tale modifica, infatti, le maglie definite dalla legge per la notifica delle operazioni di concentrazione appaiono troppo larghe. Torniamo a ribadire, pertanto, la necessitaÌ di individuare soluzioni che consentano una più ampia verifica da parte dell'Autorità delle operazioni di concentrazione. Va tenuto, peraltro, presente che a livello internazionale ci si interroga anche sull'opportunità di esercitare un effettivo controllo delle transazioni di valore ingente, sebbene realizzate tra imprese che non generano al momento dell'operazione fatturati elevati. Troviamo tale soluzione del tutto auspicabile». Non a caso, nel documento, viene fatto riferimento al «processo di consultazione pubblica avviato in ottobre 2016 dalla Commissione europea relativo alla valutazione di alcuni aspetti del sistema di controllo delle operazioni di concentrazione, di cui al Regolamento (CE) n. 139/2004.

Nella prima fase della consultazione, conclusasi a gennaio 2017, la Commissione ha predisposto un questionario articolato in tre sezioni principali, che hanno riguardato» anche «l'effettiva idoneità delle soglie di fatturato» a «catturare ogni transazione di notevole rilievo concorrenziale». Nel corso «degli ultimi anni» si legge ancora «si eÌ da più parti paventato che il tradizionale ancoraggio dell'obbligo di notifica delle concentrazioni al superamento di determinate soglie di fatturato nella giurisdizione interessata sia ormai divenuto, almeno in parte, obsoleto, in quanto alcune transazioni sarebbero suscettibili di determinare significative ricadute concorrenziali nei mercati rilevanti anche prima che gli asset acquisiti possano generare un fatturato». Anche «a livello nazionale, in Austria e Germania sono state approvate nel corso del 2017 proposte legislative che hanno introdotto un criterio di notifica aggiuntivo, basato sul valore della transazione».