Concorrenza, Convenzione e Lea: la chiave è uscire dall'individualismo

07/10/2017


Quella attuale è una fase molto delicata per il servizio farmaceutico, per la rete delle farmacie di comunità. È chiaro che il pensiero va immediatamente alla Legge per la Concorrenza e quindi a un aspetto critico. Ma non c'è soltanto questo: c'è anche un elemento forte, e positivo, che si è concretizzato nei nuovi Lea, ma anche nell'Atto di indirizzo per il rinnovo della Convenzione, dove è indicata espressamente la partecipazione del farmacista nella farmacia di comunità al processo di cura. È un fatto importantissimo, ed è l'obiettivo cui tende lo stesso modello della farmacia dei servizi, istituito con il DLgs 153 del 2009. Abbiamo la possibilità di vedere lo sviluppo di una farmacia che non vive (soltanto) di App o di strumentazioni, ma della presenza di professionisti adeguatamente formati, in numero adeguato alle necessità della tutela della salute sul territorio. Ma questo richiede un cambiamento radicale anche nel modo di concepire l'agire professionale. Nel condurre il progetto I-MUR la Federazione ha curato che i risultati fossero verificati e ripetibili, e lo stesso criterio ha ispirato tutte le migliori esperienze sulle prestazioni professionali del farmacista condotte nel mondo. Questo deve essere il paradigma irrinunciabile: validazione e standardizzazione delle prestazioni offerte. Un paradigma che vale per le azioni a supporto dell'aderenza ma anche, per esempio, per le analisi di prima istanza. In altre parole, quando il farmacista fornisce un dato, un'indicazione o una segnalazione relativa al paziente, il medico curante deve avere la sicurezza che gli elementi che gli sono forniti sono affidabili, effettivamente utili alle sue scelte cliniche. E il cittadino deve sapere che a qualsiasi farmacia si rivolga otterrà sempre prestazioni della medesima qualità e sicurezza.

Ottenere questo risultato richiede investimenti di tempo e risorse, ma anche un costante processo di valutazione e verifica, ma questi sono passi che oggi richiedono la capacità di mettersi in rete, di creare economie di scala, l'abbandono cioè del modello che vede l'attività del farmacista improntata all'individualismo. In questa fase, l'associazionismo professionale è la chiave per l'evoluzione della farmacia di comunità e il rinnovo della Convenzione è un momento importante per questa svolta. Una svolta che costituisce la risposta più efficace alla sfida che arriva dalla Legge sulla concorrenza. Far nascere una farmacia dei farmacisti capace di competere con le armi della professionalità.


Andrea Mandelli
Presidente Fofi