Tariffa nazionale, Lorenzin firma il decreto. Per professione rinsalda legame farmacie con cittadini

25/09/2017


C'è soddisfazione da parte della professione per l'approvazione delle nuove tariffe nazionali per la vendita al pubblico dei medicinali, che, con grazie al decreto firmato venerdì dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sono state adeguate alle fluttuazioni dei costi di produzione. «È stato possibile raggiungere questo importante e atteso traguardo grazie al lavoro svolto da un Tavolo tecnico istituito presso il Ministero della salute, cui hanno partecipato rappresentanti della FOFI, Ferderfarma, ASFI, ASSOFARM, Farmacie unite, SIFAP e UTIFAR» scrive il Ministero della Salute in una nota. Con il provvedimento «viene infatti individuato il metodo di determinazione del prezzo per la preparazione estemporanea e integrale in farmacia dei medicinali per uso umano e veterinari, che tiene conto sia del costo delle sostanze, dei costi di preparazione e soprattutto della professionalità dei farmacisti. Il DM stabilisce che non è consentito quotare una sostanza a un prezzo diverso da quello indicato nella "Tabella dei prezzi delle sostanze", anche quando sia stata impiegata una sostanza contraddistinta da marchio registrato. Inoltre, per le sostanze non comprese in Tabella l'attuale criterio del raddoppio del prezzo viene sostituito dal prezzo di acquisto, determinando un contenimento del prezzo finale del farmaco, con conseguente risparmio di spesa per il paziente. Vengono, inoltre, aggiornati gli importi dei diritti addizionali: in particolare, è stato soppresso il diritto addizionale diurno per le farmacie urbane e rurali e previsto solo per quelle rurali sussidiate; per quanto attiene invece ai diritti addizionali notturni, è stato aggiornato il relativo importo per le farmacie urbane e rurali e per le rurali sussidiate. Da ultimo, il decreto stabilisce che i prezzi così determinati non possano essere incrementati in alcun caso e conferma lo sconto, nella misura del 16%, in favore degli enti pubblici o privati aventi finalità di assistenza e beneficenza, tenuti per legge, regolamenti, contratti collettivi, statuti o tavole di fondazione, alla dispensazione dei medicinali agli aventi diritto, escluso comunque il Servizio sanitario nazionale». Immediata la soddisfazione della filiera: «Il decreto» si legge in un comunicato congiunto Fofi e Federfarma «rappresenta un passo significativo per la professione e per la tutela della salute. Infatti la preparazione galenica è spesso la sola risorsa per il trattamento di patologie rare, per il trattamento dei pazienti in età pediatrica e per la personalizzazione della terapia. Rimasta immutata per circa venticinque anni, la Tariffa ormai era insufficiente a remunerare l'atto professionale del farmacista». Il nuovo testo «è importante non solo perché adegua il prezzo delle materie prime a quello di mercato, ma perché riconosce economicamente il valore, la complessità e la delicatezza di questo atto professionale specifico del farmacista. Va dunque dato atto al Ministro Lorenzin di aver voluto affrontare e risolvere una questione da troppo tempo trascurata, e va sottolineato anche il grande spirito di collaborazione che il Ministro ha sempre dimostrato. Grazie a questo intervento, il ruolo del farmacista nel processo di cura e della farmacia di comunità quale presidio sanitario vengono ulteriormente rinsaldati a tutto vantaggio del cittadino».

«Con la riforma della tariffa» è il commento di del senatore Andrea Mandelli, presidente Fofi, «si raggiunge un importante traguardo per il quale la Federazione degli Ordini non ha mai smesso di impegnarsi, che va a sanare un anacronismo che aveva effetti negativi sull'attività del farmacista di comunità. Devo poi sottolineare due aspetti. Il primo è che con questo risultato si inaugura una stagione in cui tutte le componenti professionali hanno operato in un clima di piena collaborazione; il secondo è che la struttura della nuova Tariffa viene a privilegiare la remunerazione dell'atto professionale, frutto di preparazione e competenza, e non l'aspetto commerciale. Un tema, questo, che costituisce una parte fondamentale dell'azione svolta fin qui dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti che ha già raggiunto importanti obiettivi cui oggi viene ad aggiungersi la nuova Tariffa».
«Questo» ha commentato Marco Cossolo, presidente di Federfarma «è uno dei primi importanti risultati raggiunti da Federfarma nel suo nuovo corso. Il tavolo si è aperto a giugno e in soli tre mesi, grazie alla disponibilità e alla sensibilità del Ministro Lorenzin, abbiamo ottenuto una nuova Tariffa, che modifica profondamente e sostanzialmente una regolamentazione che era ferma da un quarto di secolo. Dopo tanti anni in cui i costi per la farmacia superavano i ricavi, i farmacisti tornano a potersi permettere di allestire le preparazioni e questo è importante perché i preparati galenici rappresentano da sempre un tratto distintivo della nostra attività e danno una grande gratificazione professionale. Un vantaggio anche per i malati, che possono tornare ad accedere facilmente alle cure personalizzate, con i dosaggi e le associazioni dei principi attivi di cui hanno bisogno. Le preparazioni galeniche, non solo nel caso della cannabis che tanta risonanza ha avuto recentemente sui media, sono infatti una risorsa fondamentale per quei pazienti che non trovano nei medicinali di produzione industriale la risposta adeguata alla loro particolare esigenza terapeutica».

Secondo Giulio Cesare Porretta, vicepresidente dell'Unione tecnica italiana farmacisti (Utifar) e componente del Tavolo tecnico ministeriale che ha redatto il provvedimento, come si legge in una nota, «la nuova tariffa dei medicinali, frutto di un eccellente lavoro di collaborazione tra ministero e rappresentanze di categoria, riconosce la professionalità del farmacista e viene incontro alle esigenze dei cittadini, in particolare quelli affetti da malattie rare. L'adeguamento della tariffa alle attuali tecniche galeniche consentirà al farmacista di allestire una serie di preparazioni di estrema utilità per coloro che necessitano di medicinali in forme e dosaggi particolari. Fino ad oggi, chi abitava lontano dai centri ospedalieri attrezzati con laboratori galenici efficienti aveva molte difficoltà a reperire le formulazioni necessarie. La nuova tariffa mette il farmacista territoriale nelle condizioni di allestire medicinali particolari, a tutto vantaggio dei cittadini». Per altro, continua, «riconoscere e valorizzare la professionalità del farmacista assume un forte significato in questo momento nel quale si teme che l'ingresso dei capitali possa portare ad una accentuazione degli aspetti commerciali che interessano l'attività delle farmacie. Di certo, le farmacie devono perseguire la propria sostenibilità economica, senza tuttavia trascurare il grande valore sociale che esse ricoprono. Il laboratorio galenico della farmacia esprime al massimo la professionalità dei farmacisti e la nuova tariffa, passando dall'anonimato di un elenco limitato di mansioni al riconoscimento delle nuove tecniche di preparazione, offre al farmacista gli strumenti necessari per esercitare al meglio il proprio ruolo di preparatore, così fondamentale per la salute pubblica e per la valorizzazione di una professione che sta attraversando un momento molto particolare e di estrema delicatezza. Infine, la nuova remunerazione permette alla farmacia di aggiornare i costi che, con l'applicazione della vecchia tariffa, in molti casi superavano i ricavi».

Anche la Sifap, per bocca del presidente Piero Cicconetti ha commentato in senso positivo il varo del provvedimento del ministero della Salute. «Si tratta» ha affermato Cicconetti «di un importante aggiornamento che si adegua ai tempi attuali e valorizza la figura del farmacista. L'impianto della tariffa resta uguale, nel senso che fa riferimento al costo al minuto del farmacista dipendente di primo livello. Ma si parla di Tabella del costo che tiene conto della complessità delle operazioni e delle tecnologie che vengono adottate per eseguire la preparazione, alla luce degli sviluppi tecnologici che ci sono stati in questi 25 anni. In questo modo si valorizza la professionalità del farmacista diversamente da quanto accadeva con il criterio del raddoppi che è stato abolito».